Arquata, Adanti - Montefalco Sagrantino DOCG

Prezzo di listino
€35,50
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Tasse incluse. Spedizione calcolata al momento del pagamento.

Annata: 2017

Denominazione: Montefalco Sagrantino DOCG

Vitigni: Sagrantino

Terreno: argillo-calcareo

Alcol: 14%

Fermentazione: 1 mese in acciaio

Maturazione: 28 mesi in botti grandi e tonneaux di rovere

Affinamento: 12 mesi in bottiglia

Anni di consumo ideale: 14-15 anni

Temperatura di Servizio: 18°C

Abbinamenti: formaggi stagionati e piccanti, salumi nobili, carne alla brace e selvaggina

Cosa troveremo in questa bottiglia: visciole, more, prugne, suggestive note di grafite, liquirizia e ginepro.

 

*** ATTENZIONE ***
Le immagini delle bottiglie sono puramente indicative. Verrà spedita la bottiglia dell’annata in descrizione.

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Descrizione

Presentazione: Di colore rosso granato, elegante, fine, di corpo, esprime il suo meglio all'incirca dopo i dieci anni dall'imbottigliamento. Si abbina a salumi e formaggi stagionati, arrosti di selvaggina e carni alla brace. L'Azienda: nasce negli anni ‘70 del secolo scorso, dall’intuizione di Domenico Adanti, che decide di acquistare la villa di Arquata allo scopo di crearvi una cantina moderna puntando a una produzione di vino di alta qualità. Inizia così, nel 1972, la ristrutturazione del vecchio convento dei frati celestini, sorto su resti romani prima e tardo-rinascimentali poi, effettuato contemporaneamente al reimpianto dei vecchi vigneti e all’impianto di nuovi. La proprietà infatti era composta da circa 20 ettari di terreni, molti dei quali coltivati a già a vigneto ma abbandonati dai precedenti proprietari.

Descrizione

Presentazione: Di colore rosso granato, elegante, fine, di corpo, esprime il suo meglio all'incirca dopo i dieci anni dall'imbottigliamento. Si abbina a salumi e formaggi stagionati, arrosti di selvaggina e carni alla brace. L'Azienda: nasce negli anni ‘70 del secolo scorso, dall’intuizione di Domenico Adanti, che decide di acquistare la villa di Arquata allo scopo di crearvi una cantina moderna puntando a una produzione di vino di alta qualità. Inizia così, nel 1972, la ristrutturazione del vecchio convento dei frati celestini, sorto su resti romani prima e tardo-rinascimentali poi, effettuato contemporaneamente al reimpianto dei vecchi vigneti e all’impianto di nuovi. La proprietà infatti era composta da circa 20 ettari di terreni, molti dei quali coltivati a già a vigneto ma abbandonati dai precedenti proprietari.

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